La tossicità del cemento-amianto (chiamato anche fibrocemento), di cui il più celebre prodotto commerciale è Eternit, è stata comprovata già negli anni 60. Solo trent’anni dopo, però, la Legge ha realizzato una normativa completa per gli interventi di bonifica.

La Legge n°257/03 del 1991 vieta l’impiego di prodotti contenenti amianto in edilizia proprio a causa della tossicità cancerogena per l’apparato respiratorio umano. Successivamente Il D.M. 6/09 del 1994 disciplina la bonifica di strutture contenenti cemento-amianto in quanto la dispersione nell’aria delle particelle fibrose di tale prodotto sono ritenute gravemente dannose per la salute.

Una nota molto importante del Decreto è rendere il proprietario dell’immobile contente amianto-cemento, perseguibile civilmente e penalmente in relazione allo stato di conservazione della zona contenente il materiale tossico (generalmente la copertura). Questo aspetto normativo è determinante, perché la copertura di un fabbricato tende a rovinarsi nel corso del tempo comportando la polverizzazione delle fibre di amianto-cemento con la relativa dispersione nell’aria.

Dove è possibile trovare l’amianto

L’amianto è stato utilizzato in moltissimi settori industriali, ma è sopratutto l’edilizia che ne fa un uso massiccio. Le proprietà di questo prodotto come flessibilità, fono-assorbenza, termo-resistenza, lo hanno reso una soluzione vantaggiosa soprattutto per la realizzazione delle coperture dei fabbricati industriali.

L’amianto di per sé non è un prodotto pericoloso, nel senso che la tossicità sopraggiunge quando le fibre che compongono la struttura dei manufatti contenenti amianto si sfalda. Questo sfaldamento provoca il rilascio nell’atmosfera di polveri sottili altamente tossiche.

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Copertura con presenza di cemento-amianto

Come comportarsi con una copertura contenente amianto

La Legge non impone un intervento di bonifica su tutte le coperture contenenti amianto, perché viene fatta una distinzione preliminare:

  • se la copertura contenente amianto è in perfette condizioni, ovvero non presenta alcuna lacerazione o danneggiamento che possa favorire la polverizzazione delle fibre, allora non è necessario un intervento di bonifica. Premesso quanto detto, è obbligo da parte del proprietario dell’immobile monitorare le condizioni della copertura per evitare che ci siano (o ci possano essere in futuro) dispersioni del fibrocemento.
  • se la copertura invece presenta uno stato di conservazione con danneggiamenti, allora è obbligatorio procedere con la bonifica della struttura.

L’Arpav fornisce una metodologia precisa su come agire in caso di presenza di amianto (o anche solo del sospetto della presenza). Importanti informazioni sono disponibili nel sito ufficiale dell’ARPAV.

Per una panoramica precisa sulle normative in vigore in Italia in relazione al trattamento dell’amianto, è possibile consultare la sezione “Normativa” nel sito istituzionale di ARPAV.

Tre tecniche diverse per intervenire sulle coperture con amianto

Quando la copertura di un fabbricato presenta amianto nella sua struttura, è possibile procedere diversamente in base allo stato di conservazione della struttura stessa e alla tipologia di copertura.

  • rimozione: consiste nella rimozione completa e nel relativo smaltimento in discarica delle lastre che compongono la copertura contenenti amianto;
  • incapsulamento: consiste nell’applicazione diretta sulle lastre della copertura di prodotti vernicianti a contrasto per “imbrigliare” le polveri sottili della fibra di cemento-amianto;
  • sovracopertura: consiste nel confinamento della copertura esistente contenente amianto, attraverso la posa sovrastante di un nuovo manto per arginare completamente la diffusione delle polveri.

La procedura per rimozione è la soluzione definitiva, perché prevede la massiccia eliminazione del tetto (o parti di tetto) contenenti amianto. Ovviamente la rimozione completa di una copertura richiede necessariamente la posa di una nuova copertura.

La tecnica per incapsulamento consiste in una vera e propria verniciatura mediante prodotti idonei nel ricoprire e arginare le fibre del cemento-amianto. L’obiettivo è creare uno strato protettivo direttamente sulla copertura in modo da conservare le condizioni strutturali. Viene generalmente preferito alla rimozione perché inizialmente più economico, anche se questa soluzione richiede nel tempo una maggiore manutenzione.

La bonifica mediante sovrastruttura ha l’obiettivo di isolare fisicamente la copertura esistente mediante un nuovo manto protettivo. Anche in questo caso, i costi sono più economici rispetto alla rimozione completa delle lastre, ma come per l’incapsulamento, questa soluzione prevede che le lastre di amianto della copertura esistente rimangano sul fabbricato.

La nostra azienda è specializzata nella bonifica professionale dell’amianto dalle coperture industriali, commerciale e agricole in tutto in nord Italia, tra cui le province di Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo, Milano e Torino.

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Intervento di bonifica (sovrastruttura) per l’amianto

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